Sono appena tornata dal mercato con due maglie bellissime e questa giacchetta meravigliosa, ma mi stanno di merda, di merda! Mentre misuravo e un riflesso di bitorzolo con una bella giacca mi guardava desolata dallo specchio, il mio occhio ha iniziato a martellare e la bocca a sformarsi in un ghigno a metà tra urla di spavento e pianto disperato. Sono dovuta andare a trangugiare cinque patate lesse, per levarmi quel ghigno dal viso, cinque! Che sono un mucchio di calorie e ora non posso mangiare un caspiterina di niente per tutto il giorno. Proprio oggi, con quella torta mimosa che trionfa in frigo a ricordarmi che forse, sotto le mie carenze e le mia ciccia e le mie ansie e le mie mancanze e i miei fallimenti e la mancanza di amore, forse ma dico forse, anche qui c’è una donna.
Ho speso gli ltimi spiccioli per comprare qualcosa di carino per l’incontro con Odisseo, ma è inutile.
Sto andando in crisi e non posso andare così da lui, in queste condizioni.
Lo perderò, non posso perderlo sono innamorata di lui come una pecora del montone, non posso farci niente, è lui il mio montone, non ci sono altri montoni disponibili qui, a ogni pecora il suo e il mio ormai è designato irreversibilmente…