Palazzi importanti, colloqui senza esito e balletti davanti la guardiola

Avete presente quelle giornate da dimenticare che però si ricordano di continuo e quindi non si dimenticano mai? Ecco,  oggi è una di quelle.
Un occhio allenato potrebbe, spremi spremi, distillare una qualche vena di spiritosaggine all’american comedy dalle mie figure di merda e prego, faccia pure, ma non si aspetti certo che io gli dia il cinque o una pacca sulla spalla o mi aggreghi al suo coro, ok? Cioè, magari potrei anche farlo, un piccolocinquesolo, giusto per sdrammatizzare che ci sto abbastanza a rimuginare troppo sennò, su queste ennesime figuracce della mia vita, non so… facciamo che ci devo pensare e poi vi dico, ok?

Non so voi, ma io alle cinque della mattina ero già sveglia. Una luce color bianco d’uovo filtrava dalle mattonelle trasparenti del soffitto (ho dormito a casa di zio, nel seminterrato adibito a sala giochi, con caminetto e cucina rustica, mure rivestite di pietra, sedie a dondolo, scaffali incassati nei muri e maxisermo piatto, tutto molto carino e spazioso) e io cercavo di riconoscere una qualche alba in quella luce, ma da me l’alba è rosa o argento, quindi no, non l’ho riconosciuta, almeno finchè la sveglia non ha suonato.
Mi sono preparata con due ore di anticipo e sono riuscita alla fine, a far tutto di corsa comunque, e a scordare la piastra per capelli accesa, così, oltre al nervosismo per il colloquio di lavoro imminente, anche il pensiero di dar fuoco alla bella casa di zio ha iniziato a ossessionarmi per tutto il tempo.
Il programma era che con mio zio dovevamo raggiungere il suo amico (v.i.p.) a Roma, e questo mi avrebbe presentata al tipo con cui devo fare il colloquio. Qualora ve lo steste chiedendo, la risposta è sì, mi sono sentita una completa cazzona a essere accompagnata da qualcuno a un colloquio.
Finora qualsiasi cosa abbia fatto, anche un lavoretto rancido, me lo sono trovata da sola, me lo sono gestita da sola. Non sto bene a dover metter conto, non sto bene a dover essere guidata e a dover deludere ulteriormente quella poca gente a cui porto rispetto e voglio bene. Per questo la prima cosa che ho pensato arrivati là è che non avrei dovuto gettarmi in questa cosa, ma che dovevo fare? Perdere un’opportunità ora che sto con l’acqua alla gola per le tasse da pagare e tutto il resto? Io poi, che non ne ho apportunità come queste, solitamente?
Da qui è derivato il mio nervosismo e il mio quasi totale mutismo a seguito. Se non ci fosse stato mio zio accollato, non dico sarei stata la più scalmanata e sociale delle macchine femminili, ma di certo non mi sarei sentita completamente controllata, soggiogata, fuori luogo.

E così, quando siamo entrati nel palazzone antico e storico di Roma dove l’amico di zio lavora (non dirò qual è perchè è piuttosto noto, ma se qualcuno è tanto annoiato da volero saperlo sapere, me lo chieda in privato) mi sono ritrovata a rispondere con frasi smozzicate:
-amico di zio:” Questa è la più belle delle sale?”
-io: “Quella da ballo?”
– amico di zio: “Che si dice anel Burundi?
-io: “Le solite cose”
-amico di zio: ” Come stanno a  casa?
– io: “Stanno bene”
Le solite cose???? Andiamo ma sono scema o cosa? Chi diavolo dice “Le solite cose“?! Ma neanche l’ubriacone della classe del ’56 risponderebbe “Le solite cose!
Avrei voluto vomitare, avrei voluto scomparire! Ho colto lo sguardo perplesso e di sminuita compassione del tipo e quello interdetto e mortificato di mio zio e avrei voluto proprio morire! Ma che posso farci? Non riesco a connettere in situazioni del genere, o faccio scena muta o sparo le peggio stronzate e sì che ho una parlantina coi contrizibidei e neanche troppo stupida il più delle volte, ma poi mi affosso con una sola vangata, e scelgo sempre i momenti più umilianti e decisivi per farlo! Perchè lo faccio?!
Se qualche cavolo di psicologo o pichiatra o psciocheccazzoneso passasse di qui e sapesse rispondermi, e sapesse soprattutto darmi una soluzione o un principio di soluzione, io gliene sarei eternamente grata.
Menomale che durante il colloquio si sono levati dalle scatole! Come sono usciti zio e amico, il nodo alla gola si è sciolto e ho parlato con una maggiore serenità col tipo del colloquio (uno stronzo senza eguali, ma tant’è). Non che abbia detto chissà che, ma gli ho portato il curriculum e ha visto che ho fatto uno stage in un ufficio stampa per l’Università, che ho fatto qualche lavoretto e che so “esprimermi con padronanza ed elegantemente” (almeno con lui!) che lui si occupa anche di uffici stampa o cose affini, il tutto per dirmi che stanno vagliando comunque altre opzioni e che mi farà sapere nei prossimi due-tre giorni. Ma non mi ha proposto niente, non mi ha parlato del tipo di lavoro che dovrei svolgere o del compenso o niente, quindi il suo era solo un pro-forma e in realtà non è interessato?
Non lo so. Starò qui a Roma qualche giorno comunque, ma non credo sia andato bene.

Per concludere in bellezza, prima di andar via dal palazzone importante e storico mi sono esibita in una scenetta alla Stanlio e Ollio.
Dovevo restituire il pass per visitatori alla guardiola di sicurezza e loro dovevano ridarmi la carta d’identità, ma il pass ha ben pensato di incastrarsi nella sciarpa, tanto epr cambaire, quindi ho iniziato una specie di balletto per liberare il povero pass in ostaggio, per ottenere solo di intrappolarmi ulteriormente nel viluppo di sciarpetta e pass. Finchè ovviamente il pass è volato in terra davanti alla perplessa guardia di sicurezza, al rassegnato amico di zio e a tutti quelli che entravano nel very storical and important palazzo romano. E io che ho detto?
“No è che non te lo voglio restituire, voglio restare dentro il palazzone very important”.
Questo, giusto per non perdere il vizio e lasciare tracce di inutilità ovunque calchi terreno.

57 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. Mohawk
    Mag 02, 2013 @ 16:21:08

    Mi sarebbe piaciuto vederti nella scenetta alla Stanlio e Ollio 🙂
    Comunque non preoccuparti troppo, se chi fa i colloqui è una persona in gamba riesce a capire se una persona è valida o no anche dal poco che gli viene detto. Un po’ di emozione fa parte del gioco.
    Per quanto riguarda l’essere stata aiutata capisco che non faccia troppo bene all’autostima, ma secondo me devi fregartene. L’importante è ottenere il posto di lavoro, poi saranno le tue capacità a dimostrare che te lo sei meritato.
    Ed ora non ci pensare più e goditi questi altri giorni a Roma!

    Rispondi

    • Calipso la Liberidea
      Mag 02, 2013 @ 16:38:17

      Sì infatti alla fine non ci penso troppo, almeno se non prenderanno come credo. Eh la prossima volta ti faccio un filmino delle mie figure pessime così almeno facico ridere e non piangere.
      Non so se era intelligente il tipo del colloquio a me sembrava pomposo e stronzo ma visto l’ambiente me lo aspetto…

      Rispondi

  2. alexiel80
    Mag 02, 2013 @ 16:22:10

    Allora in primis durante il colloquio vero e proprio hai parlato e bene quindi già questo non è male (consiglio, mostrati interessata, chiedi se stanno cercando una figura specifica o cmq per quale mansione), quanto all’amico di tuo zio…ok probabilmente non ti avrà preso per la persona più loquace di sto mondo ma non hai detto sciocchezze, sarai apparsa imbarazzata o timida…non è la fine del mondo Quando alla scena col pass anche lì non sarà la cosa con più classe che si può fare ma non hai ucciso nessuno eh, vediamo di ridimensionare queste “figuracce epocali” su 😉 (ps. io ho fatto il colloquio qua dove sto ora con tanto di zainetto perchè dopo andavo ad un concerto e quando ho fatto per togliere il curriculum dallo zaino appunto rendendomi conto che era molto poco consono per una di 27 anni ho detto “nn giro sempre con questo eh…solo che devo andare ad un concerto..” beh hanno riso e uno dei due mi ha chiesto a sentire che corsa. Dai su 😉

    Rispondi

    • Calipso la Liberidea
      Mag 02, 2013 @ 16:34:43

      Vabbè ma la tua non è una figuraccia, le mie hanno una serie di persone che mi conoscono a sorbirle. Se fossi stata sola amen chissene ma così che palle!

      Rispondi

    • Calipso la Liberidea
      Mag 02, 2013 @ 16:35:42

      Beè si sono stata loquace al colloquio vero ma non è che chissà che ho detto. QUello era un idiota pomposo, tutto l’ambiente era pompooso, e spero che il lavoro che richiedono nonlo sia ammesso che mi chiamani e nonc redo ma comunque dse così fosse nons arebbe per me…io voglio una cosa tranquilla

      Rispondi

      • alexiel80
        Mag 02, 2013 @ 16:40:33

        allora…qua viene fuori la mia parte cinica…il lavoro serve e ci si adatta e dovessero chiamarti benissimo. magari non è il posto dei tuoi sogni ma è un inizio, è uno strumento. Non puoi aspettarti, e non te lo devo dire io questo, di trovare il posto perfetto perchè troppo spesso non esiste. Si continua a cercare quello si ma intanto ci si adatta. Crescere è anche questo 😉

      • Calipso la Liberidea
        Mag 02, 2013 @ 16:56:04

        No ma io non voglio il posto eprfetto, mi sono espressa malissimo. Intendo che sia nelle mie capicità, perchp un ambiente troppo snob e pomposo con un protocollo rigido e certe cose da fare… non le so fare tutto qui.

      • alexiel80
        Mag 02, 2013 @ 16:57:59

        Impari, tutto qui 😛

      • Calipso la Liberidea
        Mag 02, 2013 @ 16:57:01

        Considera che ho detto sìche avrei fatto colloquio perchè mi hannod retto che è un lavoro da segretaria, che non è sto gran posto ma potsso farlo è nelle mie corde. Se poi nonè questo o è diverso dal solito lavoro di questo tiopo, non so se p nelle mie corde capito?

      • alexiel80
        Mag 02, 2013 @ 16:58:42

        Hai una testa che funziona e puoi imparare a fare TUTTO quindi quello è il meno 😉

      • Calipso la Liberidea
        Mag 02, 2013 @ 17:16:02

        tI ADORO aLE, QUANDO RIESCIO A CONNETTERTI SU FB IN DIRETTA CHE CI FACCIAMO CHIACCHIERATINA LIVE EH 😉

      • alexiel80
        Mag 02, 2013 @ 19:02:27

        ohhh ma mi trovi sempre, risulto offline per questioni di ufficio ma rispondo subito 😀

  3. ゚・❤ EleOnora ❤・゚
    Mag 02, 2013 @ 16:22:31

    che ti importa dell’amico dello zio?
    i colloqui sono così… non ti dicono subito : ” signorina, l’assumiamo e le daremo tanto ”
    tra 2 giorni quindi lunediì saprai qualcosa… qualunque cosa sarà tu ci hai provato.
    E’ naturale che loro devo valutare altre persone… giusto?

    Rispondi

  4. ゚・❤ EleOnora ❤・゚
    Mag 02, 2013 @ 16:40:58

    lo so… fai domande dappertutto… in qualunque capo dell’italia… vai sui siti dei supermecati, dei call center, e invia il tuo Curriculum compila le domande lavora con noi ecc… è un inizio

    Rispondi

  5. 82sophie
    Mag 02, 2013 @ 17:02:09

    Ma vaaaaa pensavo chissà quale disastro fosse successo!!! Ho il titolo di un prossimo post “calipso e il melodramma” 😛

    Rispondi

  6. E.
    Mag 02, 2013 @ 17:30:51

    Uh, guarda, sapessi quante papere faccio io!!! Sono maldestra in modo incredibile!
    E poi… he hai detto di strano? A domanda hai risposto, il significato era chiaro: non avevi nulla che fosse interessante da riferire, dire “le solite cose” è solo usare una frase idiomatica, niente di che, non preoccuparti.
    Poi per i colloqui ti fanno sempre attendere. Niente di nuovo. Non preoccuparti e tutto andrà per il meglio.

    Rispondi

  7. massimobettini
    Mag 02, 2013 @ 18:26:38

    sì ma poi, alla fine, tuo zio l’hanno preso o no?

    Rispondi

  8. Valentina Luberto
    Mag 02, 2013 @ 19:06:13

    Ciao Cali!
    Io tutta questa gravità non la vedo: hai semplicemente svecchiato il palazzone che, per quanto importante, sicuramente sarà stato grigio come tutti i palazzoni importanti 😛
    Non so se ti prenderanno né so come vanno certe cose, perché certe cose non vanno sempre come devono andare 😉
    Una cosa, però, posso dirtela: sono fiera di te perché almeno ci hai provato e non ti sei lasciata sfiduciare. Sì, le millemila paranoie ci sono state, ma alla fine ti sei fatta il tuo bel viaggetto e sei andata! Quindi, già per questo sei stata bravissima 🙂
    Adesso, goditi Roma, vai alla mostra sul Cubismo se puoi oppure se vuoi vedere una bellissima sala da ballo vai alla Galleria Doria Pamphilj in via del Corso, insomma, usa questi giorni per vedere cose belle e passeggiare senza pensieri. Ce la puoi fare 😉
    Tanti bacetti a teeeeeeeeeeeeee… ❤

    Rispondi

    • Calipso la Liberidea
      Mag 02, 2013 @ 21:24:16

      Ok ok ci vado ma se non costanto troppo… il cubismo non mi piace granchè che mostra è mandami i lik con le + fighe anche in pvt!
      Per ilr esto esser fiera di me solo epr un colloquio mi sembra eccessivo, ma ti ringrazio sempre di tanto cuore ma ti ho appena sentito quindi :p

      Rispondi

  9. Emily
    Mag 02, 2013 @ 19:33:11

    Ti auguro il meglio. Non semplicemente per il colloquio, ma per tutto.
    Abbi fiducia, almeno un po’, quella che basta per ripartire.

    Rispondi

  10. DeathEndorphin
    Mag 02, 2013 @ 20:24:39

    A me rispondere “le solite cose” non mi sembra così da ubriacone poi, vuol dire che non ci sono novità nel burundi di cui pensi sia meritevole parlare; che poi mi pare di capire che sia la realtà, no? =)
    Ai colloqui è sempre così, almeno che non si sia dei pazzi invasati egocentrici e megalomani arci-sicuri di sè è difficile autodarsi un un giudizio positivo. Quindi stai sù, come ti hanno scritto già più sopra devi essere orgogliosa anche solo del fatto di essere partita per andare a farlo, il colloquio! ^^
    Io un’idea di quale sia il palazzone comunque ce l’ho!

    Rispondi

  11. manutheartist
    Mag 02, 2013 @ 20:43:18

    Consiglio? Goditi Roma finché puoi! E poi dai, non per forza è andata male e non per forza è un male avere l’appoggio e il sostegno di una persona a te vicina. 🙂

    Rispondi

    • Calipso la Liberidea
      Mag 02, 2013 @ 21:37:18

      Non so com’è ancdata ma secondo mio zio, il fatto che non mi abbia detto niente nè aprlato del lavoro potrebbe essere che non ha lavoro da darmi e che quel posto è stato preso. Comquneui sto quiManu, Roma me la godo per un po per quanto posso, e al massimo poi me ne troneo e affronto quel popò di infermo che mi aspetta…

      Rispondi

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