Seguito da molto dolore e molta disperazione

E no, stavolta non c’entra il povero Odisseo.
C’entro solo io, io, e io e il mio passato, e i miei blocchi e me stessa e il mio perenne incasinarmi la vita, cacciarmi nei guai, seguiti da molto dolore e molta disperazione, non rimediarvi immediatamente e quindi finire in guai ancora più fondi, finchè non so più come uscirne.
Ecco, adesso non so più come uscirne.

Premetto che questo doveva essere un bellissimo post sulla speranza e i primi passi per risalire (di nuovo) la china, dal momento che nel mio indefesso tentativo di trovare un qualsivoglia lavoretto che mi mantenga fuori da questa stanza e da questo paese di trichechi burundiani, qualcuno ha risposto e quantomeno mi chiede un colloquio e una selezione. E me la chiede a Roma, il centro del mondo, la culla della civiltà occidentale, il grande impero. Seh vabbè…. ma comunque per me lo è: rispetto all’ameno paesucolo burundiano in cui sono relegata, tutto lo è, figurarsi la Capitale! Sono ben conscia che essere chiamata per un colloquio non significa niente, che c’è una possibilità su un milione che io venga assunta, ma sono del parere che vista la situazione italiana generale e vista la mia particolare, non posso prendermi il lusso di non considerare con positività, qualsivoglia offerta di lavoro semi-decente bussi alla mia porta. E francamente, modestamente e con pizzico di arroganza, mi permetto di credere che nessuno possa farlo, rinunciare con sfrontatezza a un posto di lavoro intendo, che non ce n’è in giro di lavoro, non assumono, licenziano e basta è una situazione brutta brutta brutta. A meno che non si tratti di ingegneri, intendiamoci, che gli ingegneri trovano lavoro a iosa (un tipo con cui sono uscita un paio di volte l’anno scorso, è ingegnere e stava cambiando lavoro mentre lo frequentavo e c’aveva le ditte ai piedi che gli facevano la corte, e un mio amico, altro ingegnere, lavora da prima che finisse di studiare al Politecnico di Torino) e molto spesso non capiscono che per gli altri non è così facile, ma neanche un po’ (forse lo è per i medici anche? Ma non ne sarei così sicura)!
Qualora avessi la grande fortuna di esser presa, si tratterebbe di un part time da segretaria in un ambulatorio medico e per una che ha fatto call centerista, cassiera, repartista in un supermercato e volantinaggio (solo una settimana questo, e chi regge di più!) e che si era rassegnata all’idea di una tremenda estate da cameriera o peggio, credetemi, sarebbe più che una manna da cielo come lavoro! Non mi manterrebbe a Roma, imagino, ma da lì ad arrangiarmi e trovare qualche altra cosa il passo sarebbe breve. Anche perchè andrei via da qui e Dio solo sa quanto io abbia un disperato bisogno di andare via da qui.
Ma sono tutte speculazioni, il colloquio è dopodomani e non ho idea su cosa verterà e cosa mi verrà richiesto. Vado alla cieca e confido in quel po’ di fortuna che non ho mai avuto finora.

Siccome in realtà a me basta poco per farmi dare una spintarella, in beata contemplazione di quell’1% di probabilità che mi prendano a Roma, mi sono fiondata in Università a fare fotocopie, restituire libri in biblioteca, comprare una sciarpa mimetica (no, questo non c’entra con l’Università, se non che la bancarella che le vende e prezzi irrisori è all’interno del campus) e riuscire a racimulare il coraggio bastevole per entrare in segreteria e informarmi sulla mia situazione burocratica universitaria. E non è poco il coraggio bastevole.

Bisogna capire, anche se non è facile da capire nè da spiegare, che per me qualsiasi cosa legata all’Università è motivo di blocco, attacchi di panico e conseguente fuga, il tutto seguito da molto dolore e molta disperazione. Ne ho parlato in un altro post e non tocco l’argomento volentieri, ecco quindi che non mi dilungherò neanche questa volta se non per ragioni di cronaca tout court: l’Università mi ha ammazzata, ho fatto una fatica boia a trovare il coraggio di dare esami (non di superarli, ma proprio di andarci, di sedermi), e ora non solo non riesco a scrivere la tesi, ma mi viene la nausea e mi manca il respiro quando qualcuno me la cita l’Unieversità, anche solo lontanamente. Figurarsi dover andarci proprio! Una tragedia, non scherzo.
Non per niente scelgo giorni “piatti” per andare, tipo i week end o i ponti o il giorno prima della chiusura per le grandi vacanze. Semivuota mi par meno “Università” e posso respirare un tantinino di più che durante il fervore degli altri giorni, in cui è vissuta dagli altri tanto bene, tanto serenamente. Non sono mai riuscita a viverla davvero – forse solo il primo anno, ma mal me la cavavo comunque-, non so come si fa. Probabilmente non so come si fa a vivere niente.
A volte il raziocinio ha la meglio sulle coltellate e l’autoflagellazione perenne e mi par chiaro che esser cresciuta come sono cresciuta io, che avere i miei disturbi, avere a che fare con una mancata elaborazione del lutto, una madre che ti massacra e la depressione che ne consegue, non consente di uscire viva da tutto questo e di incanalarti in un percorso di studio sereno e brillante (vedi testi di psicologia sui disturbi che colpiscono i bambini nei periodo critici della crescita e non si risolvolno), tant’è che in egual modo è capitato a persone con un percorso di vita a me simile. Mi piacerebbe poter credere che sia solo questo e che dopotutto mi manca solo la tesi, che nonostante tutto ce l’ho in qualche modo quasi fatta.
Il problema è che mi paiono scusanti e neanche tanto solide: è colpa mia se non mi do una mossa, è colpa mia se non trovo il coraggio di fare una cosa semplice come pagare una tassa, è colpa mia se finisco in situazioni difficili da risolvere. Seguite da molto dolore e molta disperazione.

Ora sono nei casini fin sopra i capelli, sto affogando nella melma universitaria più rancida.
Non ho pagato le tasse perchè avevo finito gli esami entro dicembre e che quindi non dovevo pagare. Invece è uscito fuori che, se non mi laureo entro maggio – e io non mi laureo entro maggio-, devo pagarle. Prima rata, seconda rata, più more.
Non ho idea di come fare.
In altre occasioni avevo lavorato e me la sono cavata da sola. Stavolta ho poco o niente da parte.
Come faccio a chiedere a mia madre i soldi per la tassa?
Non ne ho idea.
Ho paura di aprire la pagina e vedere a quanto ammonta.
Qualora avessi questo lavoretto potrei stare più tranquilla che mi gestirei io la cosa, se con tempi più lunghi amen, ma davvero, figurarsi se lo danno a me!
Quindi domani parto con un miserrimo briciolo di speranza, che è diminuito parecchio nelle ultime ore e che sarà seguito, già lo so, già mi preparo, da molto altro dolore e molta altra disperazione.

34 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. Carla
    Apr 30, 2013 @ 16:49:30

    Cara Caly, il titolo di questo post non mi piace per niente!! Parti con un briciolo di speranza ma anche con un po’ di sole nel cuore e un bel sorriso sulla faccia!!!
    Comunque sarà una bella giornata a Roma, via dal paesello burundiano…
    In bocca al lupo! Bacio Carla

    PS : all’università ci penserai …dopo!

    Rispondi

    • Calipso la Liberidea
      Apr 30, 2013 @ 17:00:05

      Crepi! Davvero crepi sto lupo. Tanto l’università non scappa, ahimè! In ogni caso un viaggetto a Roma non fa mai male giusto? 😛
      Neanche a me piace il titolo ma sono onesta è quello che mi sono sempre prefissa da quando ho iniziato a scrivere; sinceritàe non oimettere nulla di triste/scandaloso/vergognoso

      Rispondi

  2. ゚・❤ EleOnora ❤・゚
    Apr 30, 2013 @ 16:50:11

    ma dai… quest’occasione è una manna per te!
    andrà tutto bene 😉
    ne sono certa!
    Sai anch’io ho fatto volantinaggio ( solo una settimana ) ed ho lavorato come assistente alla poltrona di un dentista…
    Meno male che stavolta non c’entra Odi… già dal titolo ho pensato : ” che combina ancora quel tipo??”

    Rispondi

  3. ゚・❤ EleOnora ❤・゚
    Apr 30, 2013 @ 17:03:02

    Quindi , domani parti?
    e quando mi aggiorni?

    Rispondi

  4. Valentina Luberto
    Apr 30, 2013 @ 17:08:31

    Caliiiiiiiiiiiiiiiiiii… mannaggiattèèèèèèèèèèèèè :/
    Non disperarti… uff, uff, uff 😦
    ANDRà TUTTO BENE! 🙂

    Rispondi

  5. alexiel80
    Apr 30, 2013 @ 18:19:58

    Prima di tutto respirone e via a fare sto colloquio: carina, tranquilla e sorridente (se muovi anche solo mezza obiezione le prendi, avvisata). Seconda parte: le tasse. Primo, vediamo che succede al colloquio. Secondo a me vengono in mente due cose ma in entrambi i casi non so come funziona: prima alternativa non pagarle e informarsi su come funziona in caso di ritardato pagamento (si paga dopo con una mora? o cosa), altra alternativa: un’ipotetica rinuncia agli studi darebbe diritto al momento delle reiscrizione ad avere validi gli esami? soprattutto nel secondo caso non mi ricordo minimamente come funziona ma informarsi costa poco…
    Daiiiiiiiiiiiiiiiii

    Rispondi

    • Calipso la Liberidea
      Apr 30, 2013 @ 18:29:19

      Non voglio rinunciare Ale,devo levarmela dai cojones questa cazzo di Università….il tutto sta nel trovare i soldi ora… ma hai ragione, prima il colloquio poi si vedrà. è probabile che tornerò qui e avrò tutto il tempo per trovare una soluzione. Tutto quello che so è che io in questo paese neanche d’estate ci lavoro.

      Rispondi

  6. E.
    Apr 30, 2013 @ 19:27:20

    Un in bocca al lupo di tutto cuore!!
    Ps: ti ho reinviato mail 😉

    Rispondi

  7. Martina
    Apr 30, 2013 @ 21:31:46

    in culo alla balena…mai mollare!

    Rispondi

  8. 82sophie
    Apr 30, 2013 @ 21:55:08

    In bocca al lupo, incrocio l’incrociabile per te!
    Mi hai fatto riflettere sull’università, sul fatto che non avessi una reale aspirazione quando ho finito le superiori e che quindi ho deciso di andare direttamente a lavorare; volevo la mia indipendenza subito (e poi sono rimasta con i miei per altri 13 anni -.-)… comunque, io ero completamente terrorizzata dalla sola idea di dover affrontare un esame, e con quello che scrivi, mi hai dato la certezza di aver fatto, all’epoca, la scelta giusta per me.
    Tanto, lavoro con persone laureate e non ho niente da invidiare a loro, siamo produttivi allo stesso modo e prendiamo lo stesso stipendio… a volte la strada più facile è anche quella più giusta.

    Rispondi

    • Calipso la Liberidea
      Apr 30, 2013 @ 22:38:47

      Oramai l’università serve a poco, ora come ora e per come stanno le cose. Laureati o no, ameno che non si è ingegneri ripeto, cambia niente tanto lavoro non ce n’è e anche nel mio campo, quello dell’editoria e del giornalismo, conta più la gavetta e quanto tu sia competente che il resto.
      Io ero molto portata per lo studio e mi paice, ma mi sono bloccata come un’idiota, se nn sei serena e sicura di te, un meccanismo rigido e settario come l’università può ammazzarti e credimi con me c’è andato molto vicino ad ammazzarmi. Poi dipende da molti casi, chiaro che in una cittadina + grande di quella che ho frequentato io le prospettive cambiano e di molto.
      Se vale qualcosa l’opinione di una non laureata, hai fatto bene a lavorare, si può sempre prendere una laurea o studiare quel che vuoi quando sei serne e in pace con te stessa.
      Crepi, anche se non sto qui a sperarci troppo sennò quadruplicano poim, dolore e disperazione.

      Rispondi

  9. Mohawk
    Mag 01, 2013 @ 10:44:01

    L’importante è guardare sempre avanti!
    Non sono stato presente in questi ultimi giorni, ma ho letto tutto quello che hai scritto ed anche ora sono di corsa.
    Immagino ci sia tempo per un bell’in bocca al lupo per il colloquio.

    Rispondi

  10. DeathEndorphin
    Mag 01, 2013 @ 15:21:10

    In bocca al lupo per il colloquio allora! ^^
    Per le tasse poi ci penserai a come organizzarti!

    Rispondi

    • Calipso la Liberidea
      Mag 01, 2013 @ 21:15:46

      Non c’ho pensato oggi ma perchè ho avuto ben altre preoccupazioni, se domani il colloquio andrà a schifo, le tasse torneranno prepotentemente in testa.
      Crepi il lupo graziegrazie grazie e un abbraccio

      Rispondi

      • DeathEndorphin
        Mag 01, 2013 @ 21:25:49

        (ah! davanti ad un paziente la prima cosa gli devi chiedere come si chiama, ahahah! a me mi stavano fregando ad un esame su questa cosa che pare banale =P)

  11. Calipso la Liberidea
    Mag 02, 2013 @ 14:09:06

    Studi farmacia, vo sbaglio?

    Rispondi

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